Desmond Tutu è stato un arcivescovo sudafricano insignito nel 1984 del Premio Nobel per la Pace per le sue lotte contro l’apartheid. Un paio di anni fa, e più precisamente nel dicembre 2021, il suo nome è tornato sui giornali e sui siti di tutto il mondo per una scelta molto peculiare legata alle sue ultime volontà: usare la tecnica dell’acquamazione per trattare la sua salma dopo la morte.
Come funziona l’acquamazione
L’acquamazione, detta anche biocremazione, funziona grazie all’idrolisi: il cadavere viene inserito in un macchinario che lo pesa e stabilisce quanta acqua e quanto idrossido di potassio saranno necessari per il processo. Successivamente, il corpo viene inserito nella soluzione di acqua e potassio e la temperatura portata a 152 gradi centigradi. È per questo che l’acquamazione viene chiamata anche “cremazione senza fuoco” o, in modo meno elegante e traducendo lo slang inglese, “bollitura in un sacco”.
Poiché la salma viene inserita in una macchina depressurizzata, l’acqua non arriva mai a bollire e raggiunti i 152 gradi, in circa un’ora, scioglie tessuti e organi, lasciando solo le ossa. Queste vengono poi raccolte, polverizzate e deposte in un’urna che viene consegnata ai parenti del defunto.
Acquamazione, una scelta ecologica
Stando a un articolo del Guardian del luglio 2023, in un mondo in cui si fa sempre più attenzione alle opzioni green, questa pratica è sempre più utilizzata perché considerata una scelta ecologica.
La cremazione infatti, che è considerata la principale alternativa all’acquamazione e un processo per certi versi molto simile, produce emissioni per 245 kg di anidride carbonica. Si stima che in un Paese come il Regno Unito tutte le cremazioni inquinino quanto i sistemi di illuminazione di 65.000 abitazioni.
Acquamazione, una scelta ecologica
Se leggendo l’articolo state pensando di fare come Desmond Tutu, sappiate che in Europa soltanto Olanda e Gran Bretagna hanno iniziato ad aprire le porte all’aquamazione. Trattandosi di una pratica molto recente in Italia non esiste neppure un quadro normativo per regolamentarla.
In Nord America le cose vanno diversamente: Texas, Florida e California sono gli stati americani più all’avanguardia, come anche il Canada.